Il nome ufficiale è "Unità residenziale Est" ed è un edificio commissionato dall’Olivetti e ralizzato tra il 1968 e il 1971 su progetto degli architetti Igino Cappai e Pietro Mainardis con funzione di centro residenziale, albergo, piscina, cinema, sala congressi, sale espositive.
È uno degli edifici simbolo dell’Ivrea del passato ed è considerato l’ultimo edificio dell’utopia olivettiana, il primo nato senza lo stimolo di Adriano Olivetti che era già morto.
Tra il 1969 e il 1970, durante gli sbancamenti realizzati per la costruzione dell’Hotel La Serra, sono stati rinvenuti importanti resti murari della città romana. Compresa tra il decumano massimo (attuale Via Palestro) a nord e il corso della Dora Baltea a sud, la zona era occupata da due isolati separati da uno dei cardini minori dell’antico tracciato viario, lastricato con basoli di pietra. Le strutture furono documentate e per quanto possibile conservate, inserendole nel progetto architettonico per creare quella che è ancora oggi un’area archeologica, sottostante l’edificio, suddivisa in tre differenti zone con accessi separati.
È uno degli edifici simbolo dell’Ivrea del passato ed è considerato l’ultimo edificio dell’utopia olivettiana, il primo nato senza lo stimolo di Adriano Olivetti che era già morto.
Tra il 1969 e il 1970, durante gli sbancamenti realizzati per la costruzione dell’Hotel La Serra, sono stati rinvenuti importanti resti murari della città romana. Compresa tra il decumano massimo (attuale Via Palestro) a nord e il corso della Dora Baltea a sud, la zona era occupata da due isolati separati da uno dei cardini minori dell’antico tracciato viario, lastricato con basoli di pietra. Le strutture furono documentate e per quanto possibile conservate, inserendole nel progetto architettonico per creare quella che è ancora oggi un’area archeologica, sottostante l’edificio, suddivisa in tre differenti zone con accessi separati.
Corso Botta 30 - 10015, Ivrea