Nei territori montani della provincia di Torino, sino a 1800 metri s.l.m., accanto a varietà italiane ed estere di recente introduzione vengono ancora coltivate antiche selezioni locali, che presentano qualità organolettiche di pregio, difficilmente ottenibili nelle coltivazioni intensive di pianura, anzi esaltate dall'altitudine.
Gli anni di sperimentazioni hanno dimostrato inoltre che anche la resistenza naturale alle malattie cresce con l'aumentare della quota, annullando la necessità di trattamenti fitofarmacologici.