Nuovo appuntamento con le conferenze organizzate con l'associazione ACME-Amici e Collaboratori del Museo Egizio, con un incontro a cura di Clementina Caputo del Politecnico di Milano.
Nel momento in cui un testo viene apposto su un frammento ceramico, tale coccio diventa un documento, o meglio, un ostrakon.
Il testo non può quindi prescindere dal supporto scrittorio, poiché insieme costituiscono due aspetti di uno stesso oggetto e di un gesto che è stato voluto e attuato da un individuo in un luogo e in un momento specifici. Ciò presuppone che chi si accingeva a scrivere su un coccio prima di tutto effettuava una scelta tra i frammenti ceramici che aveva a disposizione prima di apporvi il testo e, per tale ragione, esso deve necessariamente essere contestualizzato nell’ambito della società che lo ha prodotto.
L’ostrakon, come ogni altro artefatto, deve essere considerato come uno strumento di archiviazione della memoria.
Prenotazione obbligatoria.
Via Accademia delle Scienze 6, Torino