In provincia di Torino si trova un’ampia gamma di vitigni coltivati spesso in aree difficili, frutto di una tradizione secolare.
Accanto a quelli di recente e sempre maggiore diffusione - fra cui Barbera, Bonarda, Dolcetto, Freisa e Nebbiolo - ve ne sono altri che, originando prodotti a volte di nicchia con specifiche caratteristiche organolettiche, possono essere definiti antichi se non addirittura autoctoni per il forte legame con il territorio e la remota memoria di coltivazione: è il caso, ad esempio, dell’Erbaluce di Caluso in Canavese, dell’Avanà in Val Susa, del Cari sulla Collina Torinese, del Doux d’Henry nel Pinerolese.
E i vini che ne derivano raccontano tutto ciò. Sono le 34 fra DOCG e DOC da cercare lungo la Strada Reale dei vini torinesi: in Canavese - crocevia di incontri fra natura e storia -, sulla Collina Torinese - dolci rilievi, borghi antichi, proprietà nobiliari -, nel Pinerolese - scrigno di perle rare - e in Val Susa - terra di coltivazioni eroiche.