Da duemila anni in Valle di Susa si coltivano castagneti da frutto.
Nel Medioevo il castagno ebbe un ruolo fondamentale nell'economia locale: i frutti per il consumo alimentare, il legno come materiale da costruzione o come combustibile, i fiori per la produzione di miele, le foglie per il letto del bestiame, il tannino per la concia delle pelli e come tintura.
Oggi la castanicoltura ha ricevuto nella valle nuovo impulso e la varietà locale di castagna, una delle più pregiate presenti sul mercato, adatta al consumo fresco e alla produzione di Marron glacés, è stata riconosciuta come "Marrone della Valle di Susa", di cui si distinguono tre ecotipi: il Marrone di San Giorio, il Marrone di Bruzolo, il Marrone di Meana.