Classe 1984, Alexander Romanovsky ha 13 anni quando parte dalla sua terra d’origine, l’Ucraina, per studiare all’Accademia di Imola con Leonid Magarius.
Ed è in Italia che per lui arriva appena diciassettenne la vittoria al prestigioso Concorso Busoni nel 2001. Meglio di lui aveva fatto solo Martha Argerich, Primo premio a 16 nel 1957, ma Romanovsky si era preso la rivincita con la nomina a 15 all’Accademia Filarmonica di Bologna, onore toccato alla stessa età unicamente a Mozart e Rossini.
Per il suo ritorno al Lingotto dopo il debutto in Auditorium nel 2015, “dipinge” alla tastiera - accanto alle Sonate di Mozart KV 310 e 330 - L’isle joyeuse di Debussy, ispirata a un quadro di Watteau che descrive giovani in partenza per l’isola dell’amore, e i Quadri d’una esposizione con cui Musorgskij onorò la memoria dell’amico architetto e pittore Hartmann.