Pur frequentando il grande repertorio che va da Bach a Schumann, da Busoni a Thelonious Monk, Igor Levit è universalmente apprezzato come esegeta e interprete di riferimento del pianismo di Beethoven.
Così non stupisce che fu con le ultime cinque Sonate del genio di Bonn che il trentottenne virtuoso nato a Novgorod ma cresciuto ad Hannover pubblicò il suo album d’esordio nel 2013. Con la giovanile Sonata op. 2 n. 1 del 1795 e la più celebre Appassionata op. 57 - che dieci anni dopo riprende la medesima tonalità e intensifica la passione del brano precedente in un’immensa disperazione - si presenta per la prima volta al pubblico del Lingotto.
Completano il programma i Nachtstücke di Schumann, espressione di un uomo che vive in diretta incubi e premonizioni funebri, e la Terza Sonata di Chopin, opera della maturità espressiva e tecnica del compositore polacco.