Il M.A.C.A.M. di Maglione - a 20 km da Ivrea e 45 da Torino - è un museo a cielo aperto, una proposta di opere d’arte contemporanea di diverse tendenze esposte sulle case e negli spazi del centro abitato: non si paga biglietto d’ingresso, non esistono orari di apertura o chiusura e la visita è molto agevole anche per le persone affette da disabilità.
Nasce nel 1985 da un’idea di Maurizio Corgnati, scrittore, regista, “filosofo di campagna” ma soprattutto intenditore di cucina, vini e arte: tornato in paese dopo diversi anni, volle crearsi un proprio museo, per circondarsi di opere ma soprattutto per condividerle e renderle fruibili a tutti in qualsiasi momento.
Nei primi quattro anni aveva già accumulato settanta opere: gli artisti accorrevano con entusiasmo, nonostante il compenso per il lavoro fosse semplicemente un ricco pranzo preparato personalmente da Corgnati... fra questi Ugo Nespolo, Giò Pomodoro, Armando Testa.
Da allora, artisti italiani e stranieri delle tendenze artistiche più svariate sono stati invitati a produrre e a collocare le proprie opere nelle strade di Maglione, in un singolare connubio tra tradizione e avanguardia. A oggi sono 165: si va dalle geometrie di Roberto Caracciolo ai colori espressionisti di Bert van Zelm, dalle monocromie di Piero Ruggeri ai tratti di Francesco Tabusso e di Ugo Nespolo. Tra le sculture, spicca il Monumento al contadino di Piero Gilardi, costruito utilizzando vecchi attrezzi della civiltà agricola, e in piazza XX Settembre è presente un’opera di Giò Pomodoro.
Nasce nel 1985 da un’idea di Maurizio Corgnati, scrittore, regista, “filosofo di campagna” ma soprattutto intenditore di cucina, vini e arte: tornato in paese dopo diversi anni, volle crearsi un proprio museo, per circondarsi di opere ma soprattutto per condividerle e renderle fruibili a tutti in qualsiasi momento.
Nei primi quattro anni aveva già accumulato settanta opere: gli artisti accorrevano con entusiasmo, nonostante il compenso per il lavoro fosse semplicemente un ricco pranzo preparato personalmente da Corgnati... fra questi Ugo Nespolo, Giò Pomodoro, Armando Testa.
Da allora, artisti italiani e stranieri delle tendenze artistiche più svariate sono stati invitati a produrre e a collocare le proprie opere nelle strade di Maglione, in un singolare connubio tra tradizione e avanguardia. A oggi sono 165: si va dalle geometrie di Roberto Caracciolo ai colori espressionisti di Bert van Zelm, dalle monocromie di Piero Ruggeri ai tratti di Francesco Tabusso e di Ugo Nespolo. Tra le sculture, spicca il Monumento al contadino di Piero Gilardi, costruito utilizzando vecchi attrezzi della civiltà agricola, e in piazza XX Settembre è presente un’opera di Giò Pomodoro.
Accessibilità
Accessibilità fisica