Il naviglio nasce dalla Dora Baltea presso il centro storico di Ivrea dove il fiume, dopo aver attraversato uno stretto canyon in mezzo alla città, si allarga. Prosegue quindi verso sud-est, costeggia la morena di Masino e si avvia verso la forra di Mazzè, gola che chiude l’anfiteatro morenico di Ivrea : qui, dato l’esiguo spazio a disposizione, affianca la stessa Dora Baltea scorrendo vicinissimo al fiume, poche decine di metri più a nord.
Il Naviglio di Ivrea fu realizzato a metà del ‘500 per deviare le acque della Dora Baltea e irrigare le campagne canavesane e vercellesi.
Tale corso d‘acqua, lungo complessivamente 73 km, subì diversi interventi a causa della conformazione dell’imbocco, spesso soggetta a interramento. Per risolvere il problema Leonardo da Vinci progettò un pontecanale, che però non venne mai realizzato: per molti decenni, di conseguenza, il Naviglio venne utilizzato come semplice strada per lo spostamento di merci ed eserciti.
Solo a partire dalla seconda metà del ‘600 nuovi interventi permisero il normale deflusso delle acque e l’apertura completa del canale, reso anche navigabile.
Il Naviglio di Ivrea fu realizzato a metà del ‘500 per deviare le acque della Dora Baltea e irrigare le campagne canavesane e vercellesi.
Tale corso d‘acqua, lungo complessivamente 73 km, subì diversi interventi a causa della conformazione dell’imbocco, spesso soggetta a interramento. Per risolvere il problema Leonardo da Vinci progettò un pontecanale, che però non venne mai realizzato: per molti decenni, di conseguenza, il Naviglio venne utilizzato come semplice strada per lo spostamento di merci ed eserciti.
Solo a partire dalla seconda metà del ‘600 nuovi interventi permisero il normale deflusso delle acque e l’apertura completa del canale, reso anche navigabile.
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