Teodolinda Caorlin, artista veneziana ed esponente della fiber art internazionale, non manca di inserirsi in una tradizione secolare: “Compio gesti antichi ma sempre rinnovabili: a ogni grumo di fili per iniziare un nuovo lavoro si ricomincia e inizia un viaggio sempre diverso”.
È la nostra Aracne, dalle cui tessiture sapienti e creative nascono capolavori. Il suo viaggio inizia quando si iscrive all’istituto d’arte di Venezia: “Avevo scelto la sezione di decorazione pittorica, ma per sbaglio un giorno ho aperto la porta della classe di tessitura: è stato un colpo di fulmine”. Proprio come la protagonista del sesto libro delle Metamorfosi di Ovidio: Aracne, l’abilissima tessitrice, ammirata da tutti per la sua perizia.
Teodolinda Caorlin porta la sua arte in ogni parte del mondo, fino a giungere a Palazzo Bricherasio, dove le esedre del passo carrozzabile e le sale auliche si popolano di figure colorate, tessute grazie a una tecnica minuziosa di fili sottili, incrociati a trama e ordito. Qui, nello stesso Palazzo in cui Sofia Cacherano di Bricherasio si dilettava al ricamo bandera, in uso presso le corti piemontesi sin dal XVIII secolo, e nel 1907 fondò una scuola dedicata a quell’arte per le giovani non abbienti della città.
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