Il ratto dal serraglio | Wolfgang Amadeus Mozart
«Essere umani e buoni / e perdonare senza egoismo» è la morale illuministicamente enunciata alla fine del Ratto dal serraglio di Mozart dalle due coppie di protagonisti, appena sopravvissuti a disavventure che sarebbero tragiche (rapimento, schiavitù, minacce di supplizi e di morte) se non ci trovassimo in una commedia. Secondo il luogo comune, quest’opera con dialoghi parlati (tecnicamente un Singspiel) preparerebbe a Mozart il terreno per il futuro Flauto magico. Non è del tutto vero: Il ratto dal serraglio è un’opera dal carattere molto diverso, dove l’Oriente non è un luogo magico e carico di simboli, ma il luogo tipico del genere settecentesco della “turcheria”, dove tutto è assurdo, paradossale, capovolto. L’opera oscilla tra momenti buffi e seri, e così il suo linguaggio musicale, ricco di dettagli strumentali che sostengono una scrittura vocale sovente impervia, come nella virtuosistica parte sopranile di Konstanze. «Troppe note!» disse a Mozart l’imperatore Giuseppe II dopo la prima a Vienna nel 1782: rimprovero rimasto celebre, a dispetto del successo che l’opera ebbe e continua ad avere.
In scena l’elegante e variopinto allestimento dell’Opéra Royal de Versailles, firmato dall’attore e regista cinematografico francese Michel Fau. La direzione d’orchestra è consegnata nelle mani di Gianluca Capuano, vincitore del prestigioso premio “Abbiati” come Miglior Direttore nel 2022.
Conferenza-Concerto: giovedì 30 Ottobre ore 18 - Foyer Toro
Singspiel tedesco in tre atti