Ci sono mostri inequivocabili come il leggendario Dracula di Bram Stocker (regia di Andrea De Rosa) e quelli reali, come il Charles Manson (di Fanny & Alexander), ci sono fatti mostruosi come quelli narrati da Nicola Lagioia in La città dei vivi (regia di Ivonne Capece) e quelli descritti a Günther Anders dal pilota che diede l’ok definitivo per lo sgancio della bomba atomica su Hiroshima, in Atomica dei Muta Imago.
E poi ci sono Gli angeli dello sterminio di Testori (regia di Antonio Latella) che seminano il terrore in una Milano devastata dall'Apocalisse, Antigone (regia di Roberto Latini) e la mostruosità della scelta, Macbeth e Lady Macbeth protagonisti di Anatomia di un assassinio (un progetto di Chiara Muti in collaborazione con Teatro Regio Torino), Sesto Tarquinio, l’orrido violentatore di Lucrezia in Shakespeare / Poemetti di Valter Malosti, Shakespeare stesso per Lucilla Giagnoni in A pelle nuda sul palco, il Cancro, l’animale mitologico inteso come simbolo di un femminile orgogliosamente mostruoso in Girl di Marina Carr (regia di Federica Rosellini).
Infine, ci sono le mostruosità della realtà, individuale e collettiva, contenute nei 26 spettacoli in cartellone: il decadimento (Enrico IV, regia di Giorgia Cerruti), la natura umana (Improvvisamente l’estate scorsa, regia di Stefano Cordella), la marginalità (Bloomsville, regia di Valentina Renna), i regimi (Lui, di Ashkan Khatibi), la presunta normalità (Pinocchio, di Davide Iodice), i limiti (Biancaneve, regia di Andrea Lucchetta), il Mediterraneo (A place of safety, di Enrico Baraldi e Nicola Borghesi).
Perché in fondo… il mostro siamo noi (La tempesta, regia di Alfredo Arias).
Maggiore di 65 anni
Compreso tra 18 e 25 anni
Bambini 0-11 anni