Ciconio è un piccolo e grazioso centro del Canavese che conta meno di quattrocento abitanti.
Ha da poco festeggiato i suoi mille anni. Il riferimento è un documento datato 1019 che certifica il passaggio del borgo dal marchese Ottone Guglielmo di Ivrea all’Abbazia di Fruttuaria. L’atto non aveva comunque prodotto grandi effetti dal momento che il paese era rimasto per alcuni decenni sotto la potestà dell’Episcopato di Vercelli.
Il passaggio ai Savoia risale alla prima metà del Seicento.
Piazza Castellazzo è un nome che allude alla presenza di un antico castello, del quale nulla è rimasto ai nostri giorni. L’abitato si trova sulla dorsale che separa la valle dell’Orco da quella del Malesina.
Da vedere la parrocchiale dei santi Pietro e Paolo fortemente ristrutturata nel 1840 con un frontone decorato con grandi statue in terracotta. Interessanti anche la Cappella di San Grato e l’Oratorio di San Rocco eretto probabilmente dopo un periodo di grave pestilenza.
Ha da poco festeggiato i suoi mille anni. Il riferimento è un documento datato 1019 che certifica il passaggio del borgo dal marchese Ottone Guglielmo di Ivrea all’Abbazia di Fruttuaria. L’atto non aveva comunque prodotto grandi effetti dal momento che il paese era rimasto per alcuni decenni sotto la potestà dell’Episcopato di Vercelli.
Il passaggio ai Savoia risale alla prima metà del Seicento.
Piazza Castellazzo è un nome che allude alla presenza di un antico castello, del quale nulla è rimasto ai nostri giorni. L’abitato si trova sulla dorsale che separa la valle dell’Orco da quella del Malesina.
Da vedere la parrocchiale dei santi Pietro e Paolo fortemente ristrutturata nel 1840 con un frontone decorato con grandi statue in terracotta. Interessanti anche la Cappella di San Grato e l’Oratorio di San Rocco eretto probabilmente dopo un periodo di grave pestilenza.