Al via il programma musicale e performativo che accompagna ed espande la mostra Haori. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone.
Partendo da elementi che fanno riferimento a un immaginario comune, legato a una visione tradizionale e romantica del Giappone, il public program esplora una contemporaneità altra, seguendo come sempre un percorso originale alla scoperta delle sperimentazioni più eterogenee.
• 11 aprile - Tsubasa Hori: Campane giapponesi, piccoli tamburi e voce a tessere incursioni delicate e incisive. La musica della percussionista giapponese Tsubasa Hori oscilla fra taiko tradizionale e musica sperimentale contemporanea: grazie a questa combinazione, Hori si sente a casa tanto nel circuito underground quanto in importanti produzioni di danza, teatro e musica. Nelle sue improvvisazioni dal vivo entra in dialogo con l'architettura e l'acustica della sala: il movimento, l'energia e la massima concentrazione giocano un ruolo fondamentale. Ingresso libero in occasione dell'inaugurazione della mostra Haori.
• 9 maggio - Mizu: Un'esplorazione delle possibilità del corpo e del violoncello. Dalle trame armoniche evanescenti alle ricche sfumature orchestrali, Mizu costruisce paesaggi sonori espansivi attraverso il suo inconfondibile approccio al violoncello: il suo stile compositivo stratiforme, che combina suoni registrati del proprio strumento con manipolazioni elettroniche e produzione sperimentale, esplora la propria identità di donna trans e la propria identità musicale, da violoncellista formatasi alla Juilliard a compositrice e performer sperimentale. Sul palco il lavoro di MIZU prende nuova vita, interrogando e sfidando i confini tra concerto, teatro e arte performativa attraverso messe in scena elettrizzanti e catartiche.
• 1 luglio - FUJI|||||||||||TA: Paesaggi sonori sospesi che indagano i suoni inesplorati della natura. FUJI|||||||||||TA è un sound artist di base in Giappone: nella sua pratica si interfaccia con fenomeni naturali come aria e suoni minimali, in risposta al suo interesse nel voler dar voce a rumori inesplorati, ispirandosi alla musica classica giapponese (gagaku). Nel 2009 ha costruito un organo a canne in forma ridotta, con cui poter presentare il proprio lavoro dal vivo.
La partecipazione è inclusa nel biglietto di ingresso alla mostra, che in occasione delle performance chiuderà alle ore 19.30.
Via San Domenico 9-11, Torino