Fedele specchio di storia e cultura, usanze e tradizioni con la realtà carignanese, la Sagra del Ciapinabò gode del primato di essere l'unica in Italia dedicata a questo tubero.
Ciapinabò, nel dialetto piemontese, è il topinambur, noto anche come rapa tedesca, carciofo di Gerusalemme o girasole dal Canada. Cresce per lo più in modo spontaneo nei campi ed è inserito sia nel Paniere dei prodotti tipici della Provincia di Torino sia nell'Atlante dei prodotti regionali.
La sagra mette in evidenza la molteplicità d'uso di questo tubero, che ha cominciato a essere coltivato, specie in Piemonte e nel Veneto, ed è sempre più presente in gastronomia; è inoltre occasione per incontrare e fare incontrare contadini e cultura accademica, cuochi e grandi cultori della enogastronomia, artisti, artigiani e commercianti.
Dal ciapinabò discendono i ciafrit, spicchi di ciapinabò dalla consistenza delle chips e serviti fritti.
Come ogni anno, inoltre, ci sarà la celebre mostra bovina della razza frisona con relativa mungitura e, nel pomeriggio, la tradizionale transumanza lungo le vie centrali del paese: una sfilata di bovini ornati a festa con fiori e campanacci, accompagnati dagli allevatori in abbigliamento tipico.
E inoltre visite nel centro storico e la mostra di Annarosa Longo dal titolo Grande Piccolo Fragile nella Sala Mostre della Biblioteca Civica.