L’orchestra come metafora della società umana: un gruppo di individui che cooperano per un unico obiettivo comune.
Come fanno tante persone ad andare d’accordo? A essere tutte parte di uno stesso progetto? Cosa concorre a creare un’armonia? Forse la diversità tra gli elementi dell’insieme?
Parole come diversità, appartenenza, collaborazione, contrasto, ordine, libertà, fanno parte del vocabolario degli orchestrali. Si trovano nella diversità tra i vari strumenti, nell’appartenenza di questi a una famiglia, nell’ordine gerarchico tra le prime parti e le ultime, nella libertà espressiva di ogni musicista.
Sono termini della musica stessa: la diversità tra le composizioni, l’appartenenza a uno stile o a una scuola, l’ordine dell’armonia e del contrappunto, la libertà dei grandi compositori di infrangere le regole.
Tutti i musicisti di un’orchestra durante le esecuzioni sono coinvolti loro malgrado in un’enorme varietà di processi sociali. Nessuno ne può sfuggire, poiché ogni componente è indispensabile, dal più capace al meno abile.
Dai 6 anni.