Caravino è un piccolo comune su un pianoro morenico di fronte all’imbocco della Valle d’Aosta e alla rettilinea morena della Serra dominato dall’alto dal Castello di Masino che fa parte del Comune dal 1929.
Il paese si è sviluppato all’ombra della potente casata dei Masino, ma ha origini antichissime probabilmente di epoca romana infatti sono stati infatti ritrovati resti romani del III secolo.
Il territorio e le popolazioni di Caravino e Masino sono stati sempre protagonisti, nell’ambito delle importanti vicende storiche che hanno caratterizzato la vita del Canavese.
Il suo toponimo potrebbe derivare dal termine cavrinum, ovvero "caprino", indicando la locale pastorizia ovina; oppure da quadratum, essendo al centro geografico degli allora poteri tra le marche di Ivrea, Torino e la diocesi di Vercelli. Il toponimo comparve ufficialmente dall’XI secolo, come feudo eporediese dei conti Masino-Valperga. Inoltre, fu proprio a partire dall’XI secolo che i benedettini portarono qui culto di San Giacomo, divenuto poi il patrono del paese, di cui si attesta anche la chiesetta in località Carpaneto.
Il borgo di Caravino continuò a seguire le stesse sorti dell’agglomerato urbano della più alta frazione Masino, creatasi intorno all’omonimo castello.
Le colline di Caravino offrono viste panoramiche e scorci suggestivi, tanto che la parte alta del Castello (dal 1998 di proprietà del FAI) è denominata il "balcone del Canavese" proprio per la vista eccezionale che permette. Bellezza fuori, ma scorci incantevoli anche all’interno del Castello, ricco di arte e storia: immersa in un immenso parco monumentale, la dimora sontuosa di una delle più illustri casate piemontesi, discendente nel mito da Arduino, re d’Italia vanta mille anni di storia tutti narrati in un percorso di saloni affrescati ed arredati.
Il paese si è sviluppato all’ombra della potente casata dei Masino, ma ha origini antichissime probabilmente di epoca romana infatti sono stati infatti ritrovati resti romani del III secolo.
Il territorio e le popolazioni di Caravino e Masino sono stati sempre protagonisti, nell’ambito delle importanti vicende storiche che hanno caratterizzato la vita del Canavese.
Il suo toponimo potrebbe derivare dal termine cavrinum, ovvero "caprino", indicando la locale pastorizia ovina; oppure da quadratum, essendo al centro geografico degli allora poteri tra le marche di Ivrea, Torino e la diocesi di Vercelli. Il toponimo comparve ufficialmente dall’XI secolo, come feudo eporediese dei conti Masino-Valperga. Inoltre, fu proprio a partire dall’XI secolo che i benedettini portarono qui culto di San Giacomo, divenuto poi il patrono del paese, di cui si attesta anche la chiesetta in località Carpaneto.
Il borgo di Caravino continuò a seguire le stesse sorti dell’agglomerato urbano della più alta frazione Masino, creatasi intorno all’omonimo castello.
Le colline di Caravino offrono viste panoramiche e scorci suggestivi, tanto che la parte alta del Castello (dal 1998 di proprietà del FAI) è denominata il "balcone del Canavese" proprio per la vista eccezionale che permette. Bellezza fuori, ma scorci incantevoli anche all’interno del Castello, ricco di arte e storia: immersa in un immenso parco monumentale, la dimora sontuosa di una delle più illustri casate piemontesi, discendente nel mito da Arduino, re d’Italia vanta mille anni di storia tutti narrati in un percorso di saloni affrescati ed arredati.