Forno ha una lunga storia anche se la sua autonomia è piuttosto recente.
Il territorio su cui oggi si sviluppa l’abitato fornese vede insediamenti umani molto antichi; si segnala la presenza di un Menhir di età paleolitica. Fino al V sec. a. C. fu abitato dai Salassi che vennero poi sottomessi dai Romani.
Nei secoli dell’Alto Medioevo sul territorio si insediarono i Longobardi e poi i Franchi; Forno, con il Canavese, fece parte della "marca d’Ivrea".
A partire dal sec. XII appartenne ai Conti del Canavese e in particilare al ramo dei Valperga di Rivara, del cui feudo Forno faceva parte, insieme a Rivara, Levone e Busano. La dipendenza di Forno dalla vicina Rivara è testimoniata fin dal Medioevo dal nome: Furnus Riparie (Forno di Rivara). A partire però dal 1300 la comunità cercò di ottenere maggiore autonomia.
Nei secoli Forno mantenne comunque l’appellativo "di Rivara" e divenne finalmente Forno Canavese comune soltanto nel 1927.
Le vicissitudini di questo spicchio di Canavese passano anche attraverso le tristi storie di stregoneria: qui sono stati celebrati dall’inquisizione, secondo documenti d’archivio, processi contro due donne ed un uomo, tutti mandati al rogo.
Il suo territorio è stato scenario di duri scontri durante la Seconda Guerra Mondiale. I partigiani di Forno sono stati i protagonisti alla fine del 1943 della "Battaglia del Monte Soglio" contro i nazifascisti. Molti i caduti in combattimento, una ventina di partigiani sono stati fucilati in paese di fronte alla casa del fascio.
Passeggiando tra le vie del centro incontriamo la chiesa parrocchiale dedicata alla Vergine Assunta, con il campanile romanico e la casa parrocchiale risalente al Seicento, tre le navate che ospitano sette altari. Di due secoli prima la cappella di San Bernardo nella frazione Cimapiasole. Degno di nota anche il Santuario dei Milani, fondato da un gruppo di milanesi che si erano insediati in zona nel XII secolo.
Forno è un buon punto di partenza per lunghe passeggiate nel verde e sui monti circostanti.
Il territorio su cui oggi si sviluppa l’abitato fornese vede insediamenti umani molto antichi; si segnala la presenza di un Menhir di età paleolitica. Fino al V sec. a. C. fu abitato dai Salassi che vennero poi sottomessi dai Romani.
Nei secoli dell’Alto Medioevo sul territorio si insediarono i Longobardi e poi i Franchi; Forno, con il Canavese, fece parte della "marca d’Ivrea".
A partire dal sec. XII appartenne ai Conti del Canavese e in particilare al ramo dei Valperga di Rivara, del cui feudo Forno faceva parte, insieme a Rivara, Levone e Busano. La dipendenza di Forno dalla vicina Rivara è testimoniata fin dal Medioevo dal nome: Furnus Riparie (Forno di Rivara). A partire però dal 1300 la comunità cercò di ottenere maggiore autonomia.
Nei secoli Forno mantenne comunque l’appellativo "di Rivara" e divenne finalmente Forno Canavese comune soltanto nel 1927.
Le vicissitudini di questo spicchio di Canavese passano anche attraverso le tristi storie di stregoneria: qui sono stati celebrati dall’inquisizione, secondo documenti d’archivio, processi contro due donne ed un uomo, tutti mandati al rogo.
Il suo territorio è stato scenario di duri scontri durante la Seconda Guerra Mondiale. I partigiani di Forno sono stati i protagonisti alla fine del 1943 della "Battaglia del Monte Soglio" contro i nazifascisti. Molti i caduti in combattimento, una ventina di partigiani sono stati fucilati in paese di fronte alla casa del fascio.
Passeggiando tra le vie del centro incontriamo la chiesa parrocchiale dedicata alla Vergine Assunta, con il campanile romanico e la casa parrocchiale risalente al Seicento, tre le navate che ospitano sette altari. Di due secoli prima la cappella di San Bernardo nella frazione Cimapiasole. Degno di nota anche il Santuario dei Milani, fondato da un gruppo di milanesi che si erano insediati in zona nel XII secolo.
Forno è un buon punto di partenza per lunghe passeggiate nel verde e sui monti circostanti.
Piazza Vittorio Veneto, 1 - 10084, Forno Canavese