C’è stato un periodo in cui spesso ci capitava di passeggiare per la città e invidiare i turisti. Un periodo in cui camminando per le strade osservavamo queste persone che parlavano con una lingua o un accento da forestieri e avevano il privilegio di vedere una città così bella per la prima volta. Ci siamo sempre chiesti: “chissà cosa si prova a prendere un aereo e atterrare a Torino, trascorrerci qualche giorno e cercare in qualche modo di afferrare la sua anima”. Abbiamo sempre invidiato i turisti, perché noi cittadini quest’esperienza non l’avremo mai. Ed è un peccato perché Torino è così bella che possiamo bene immaginare cosa si possa provare a visitarla con occhi sgombri.
E così, da questo senso di ingiustizia, ci siamo trovati diverse volte, negli anni, in questo sforzo di prospettiva che ancora oggi ci porta ogni tanto a guardarci intorno e cercare di goderne come se fossimo turisti della nostra stessa città.
Ormai è diventata quasi un’abitudine, tanto che non è stato difficile pensare a una giornata perfetta d’inverno a Torino: la nostra personalissima guida-itinerario per godersi la città d’inverno, sia che i vostri occhi siano stratificati sia che siano nuovi di fronte a questa meravigliosa città.
Allora cominciamo.
Colazione e lettura alla Libreria Internazionale Luxemburg
Un caffè, una buona lettura ed essere circondati dalla bellezza è tutto quello che ci vuole per cominciare bene la giornata. Ecco, queste tre cose (che sembrano scontate, ma non lo sono) a Torino non sono in realtà così difficili da trovare, perché hanno coordinate precise: ovvero quelle che portano dritti alla Libreria Internazionale Luxemburg, la libreria più antica della città.
Famosa per la sua sezione dedicata alla narrativa angloamericana, la libreria è un punto di riferimento per i torinesi, ma non solo, tanto che nel 2015 viene inserita dal giornale argentino Clarín tra le dieci librerie più interessanti al mondo.
Dopo cinquant’anni in via Cesare Battisti, la storica libreria cambia casa (nel gennaio 2025) e si trasferisce nell’ancora più suggestiva Galleria Subalpina, dove porta l’aggiunta di una piccola e intima caffetteria. L’idea è proprio quella della libreria come una casa, e quindi esattamente come ogni casa, Marco Pezzana pensa giustamente di doverla dotare di una sorta di piccola cucina. Dico sorta perché l’immagine d’impatto è proprio quella, tanto che una porta scorrevole divide i due spazi proprio come succederebbe in un’abitazione, e un banco centrale ricorda proprio l’isola di una cucina domestica. La differenza però è che siamo di fronte a una caffetteria a tutti gli effetti, dove peraltro imperano qualità ed eccellenza. Non a caso la parte di food (brioches e tramezzini) è stata affidata a Baratti & Milano, mentre a Marco Peyron quella di caffetteria e cocktail. Ancora una volta la libreria Luxemburg riesce nel difficile connubio tra familiarità ed eccellenza.
Ultimo, ma non meno importante la libreria ha due entrate, così come due uscite: una in corrispondenza della Caffetteria Locale, che affaccia con il suo dehor esterno su via Cesare Battisti e l’altra, della libreria, che sbuca invece in galleria Subalpina.
L’ordine degli addendi porta sempre a un ottimo risultato quindi non ci sentiamo di darvi suggerimento su come e da quale parte cominciare la vostra coccola mattutina.
Caffè (caffetteria) + libro (libreria) + bellezza (galleria subalpina) = felicità
Bellezza (galleria subalpina) + libro (libreria) + caffè (caffetteria)= felicità
Galleria subalpina
La galleria dell’Industria Subalpina, che noi tutti conosciamo più semplicemente come Galleria Subalpina, è uno degli edifici storici di Torino, nonché la galleria a nostro avviso più suggestiva della città. Progettata nel 1873 dall’architetto Pietro Carrera, la galleria si ispira ai passages parigini dell’epoca e viene destinata allo svago borghese, come succedeva per le altre gallerie commerciali del tempo. Viene danneggiata parzialmente dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, ma prontamente restaurata e, se ve lo steste chiedendo, deve il suo nome alla Banca dell’Industria Subalpina che ne finanziò la costruzione.
Luminosa, prevalentemente in vetro e ferro e con un’aiuola verde proprio al centro, la galleria è un concentrato di bellezza di fronte al quale è impossibile rimanere indifferenti. Dalla sua creazione ospita importanti locali commerciali al suo interno, tra cui lo storico caffè Baratti & Milano, vari negozi di antiquariato e oggettistica, il magnetico Cinema Romano, e la Libreria Luxemburg (di recentissima accoglienza).
Ultimo ma non meno importante: collega due tra le piazze più affascinanti della città, ovvero Piazza Castello e Piazza Carlo Alberto.
Palazzo Madama
Come terza tappa per una giornata perfetta d’inverno a Torino abbiamo pensato di fare un salto al riassunto di pietra della storia di Torino, che poi è come il poeta Guido Gozzano definiva Palazzo Madama. Palazzo Madama infatti riassume in sé tutta la storia della nostra città: da porta romana si trasforma nel medioevo in fortezza e poi in castello dei principi d’Acaja. Tra Sei e Settecento prende il suo nome dalle Madame Reali di Savoia che lo scelgono come propria residenza e nell’Ottocento diventa la sede del primo Senato del Regno d’Italia. Dal 1934 ospita le collezioni di arte antica del Museo Civico. E ad oggi accoglie regolarmente anche eventi e mostre temporanee. Per noi è un punto fermo di storia e bellezza, un riassunto, ma anche uno stato d’animo. Si impone nel centro di piazza Castello, e si adatta benissimo a qualsiasi tipo di cielo.
Noi amiamo la vista panoramica dalla torre.
Pranzo in una piola tradizionale
In una giornata invernale tutta dedicata al godersi la nostra città non potevamo suggerire altro per pranzo se non un’osteria tradizionale, che noi piemontesi amiamo chiamare piola. Tra queste abbiamo fatto un’ottima selezione tra quelli dell’associazione Mangébin. Ma cos’è un locale mangébin? Nient’altro che un locale dove trovare la cucina piemontese sincera, buona e in un contesto semplice e alla mano. Qualcosa di caldo e familiare infatti è tutto quello che ci vuole in una giornata d’inverno a gironzolare per la città. Quindi preparatevi a prendere appunti e fatevi guidare dalla vostra ispirazione: lasciamo qui di seguito la nostra lista!
Se invece preferite qualche dritta in più, bè, possiamo dirvi (con l’imperativo d’obbligo) che assolutamente da provare sono almeno due di questi piatti tipici: plin, tajarin, brasato, bagna cauda o vitello tonnato.
Visita al Museo nazionale della Montagna
Nella nostra personalissima guida per una giornata d'inverno troviamo poi lui: il Museo nazionale della Montagna, intitolato al “Duca degli Abruzzi”, Luigi Amedeo di Savoia-Aosta, esploratore e alpinista titolare di molti record tra il 1897 e il 1909.
Torino nell’Ottocento è capitale sabauda, è questo quasi tutto lo sappiamo. Ma in quanti sanno anche che Torino, nello stesso periodo, è anche capitale della montagna? Ebbene sì. Tanto che qui nasce il Club Alpino Italiano (CAI) e lo Ski Club Torino.
Ed è proprio ai soci del CAI che dobbiamo la costruzione del Museo della Montagna, cominciata a partire dal lontano 1874. Quello che viene subito realizzato è una stazione attrezzata con binocoli, alla quale si aggiungono ben presto le prime sale con diversi oggetti legati alle prime imprese alpinistiche. L’ultimo arrivato è Walter Bonatti, celebre alpinista, esploratore e giornalista, soprannominato “il re delle alpi”, a cui è dedicata all’interno del museo un’ampia sezione, frutto di una recente e cospicua donazione che conta oltre 50 scatoloni.
Il museo ad oggi consiste di quattro piani (tra cui la terrazza panoramica) e ospita un centro di documentazione, una cineteca e mostre temporanee.
Raggiungerlo è semplice e molto suggestivo, esiste una passeggiata che a partire dalla Chiesa della Gran Madre vi porterà a destinazione nel giro di 10/15 minuti a piedi (ma è anche possibile raggiungerlo in auto). Per chi preferisce camminare consigliamo di dare uno sguardo sulla destra della prima salita in strada: esiste un percorso in terra battuta nel mezzo del boschetto che lo circonda e che è sicuramente più bello del cemento. Una volta raggiunto il cucuzzolo la vista è spettacolare: la città appare tutta piccola e compatta come fosse di lego, ma soprattutto quando il tempo è buono si possono ammirare 400km di Alpi che vi lasceranno senza fiato. Soprattutto in inverno quando sono belle innevate.
Ultimo ma non meno importante: durante la salita, poco prima dell’ultimo tornante c’è un bar ristorante panoramico affacciato sulla città.
Passeggiata lungo fiume
Che sia inverno, primavera, estate o autunno. Che faccia freddo, caldo, tiepido. Che piova o che ci sia il sole, la natura ha sempre qualcosa di buono da offrire. Noi a Torino abbiamo il privilegio di essere attraversati da un fiume, e quindi come ogni privilegio, sarebbe stupido non approfittarne. Così, se ci viene voglia di fare una passeggiata, scegliamo praticamente sempre il lungo fiume. Romantico, vagamente parigino e rilassante. Le opzioni per chi ha voglia di ritagliarsi del tempo lungo il fiume sono diverse: ci sono i Murazzi, che arrivano fino al Parco del Valentino. Ma noi adoriamo anche l’altro lato del Po, dove si possono trovare ad esempio il parco Michelotti o i giardini Ginzburg. A voi la scelta.
Aperitivo al Circolino di Flashback
Infine, per concludere la giornata non poteva mancare un aperitivo (non per forza alcolico).
Per voi abbiamo scelto il Circolino di Flashback, ovvero il bistrot di Flashback Habitat, un piccolo gioiellino nascosto tra i primi alberi della collina. Un po’ galleria d’arte, un po’ hub creativo, un po’ posto del cuore, un po’ caffè, flashback è proprio il luogo perfetto che ci vuole per lasciare sedimentare la giornata. Perché? Perché alla giusta distanza: lontano dal rumore e dal caos della città, che però al tempo stesso non perde mai di vista.
Il bistrot è aperto dalle 18 alle 24 il giovedì e dalle 11 alle 24 il venerdì, il sabato e la domenica. Finestre grandi e luminose, ambiente creativo e accogliente, vista sulla città: non ve ne pentirete.
Testo e foto by Le Strade di Torino