Stremati dalla carestia due genitori decidono di disfarsi dei propri figli.
La madre, fredda calcolatrice, è la più determinata nell’esaminare la situazione e propendere per l’abbandono dei piccoli, tanto che il padre non riesce a far prevalere le sue obiezioni morali.
Per ben due volte i bambini vengono abbandonati nel bosco: nella prima occasione ritrovano il sentiero grazie a dei sassolini che hanno lasciato dietro di sé, mentre la seconda volta sembrano spacciati perché, lasciate delle briciole invece dei sassi, alcuni uccelli gliele divorano. I bimbi - per quanto stremati dalla fatica, dal sonno e della fame - si mettono in cammino e girando per la foresta si imbattono in una strana casetta: è fatta di marzapane, dolci e leccornie di ogni tipo e i bambini la addentano avidamente; dentro però c’è una strega malvagia che li cattura, imprigiona il bambino per metterlo all’ingrasso mentre la bimba è costretta a sbrigare i lavori domestici. Ambedue i fratelli si ingegnano per ingannare la strega: Hansel le porge un osso fuori dalla gabbia per farle intendere che lui è ancora troppo magro per essere mangiato e Gretel fa anche di più, riuscendo a sbatterla dentro al forno destinato al fratello.
I bambini trionfanti ritornano a casa con i gioielli appartenuti alla strega e pongono così fine alla carestia della propria famiglia.
Il Gufo Blatero accompagnerà i piccoli abitanti della foresta (il pubblico) nella casetta di marzapane, a casa di Hansel e Gretel, nel bosco, e aiuterà i nostri piccoli spettatori a capire quali sono i veri valori della fiaba classica, facendola vivere con un coinvolgimento del tutto inaspettato.