Le radici dell’esoterismo
L’immagine di una Torino magica nasce nell’antichità ed è intrecciata a miti e leggende.
Legata alla storia del principe egiziano Pa Rahotep che intorno al 1523 a.C fondò Eridana e introdusse in città il culto del dio Api, raffigurato come un toro e dal quale deriverebbe il nome attuale del capoluogo piemontese, la città di Torino è associata anche al mito di Fetonte. Figlio del dio Sole che nel tentativo di dimostrare la sua forza alla guida del carro del padre precipitò nel fiume Eridano, corso d’acqua che oggi conosciamo come il fiume Po dove secoli dopo sarebbe sorta la città della Mole.
Fondata nel 28 a.C, Augusta Taurinorum si dice già fosse divisa in due zone distinte: quella orientale, dove sorge il sole, e quella occidentale dove il sole tramonta.
Insomma, Torino vanta una tradizione esoterica secolare che deriva anche dalla sua posizione geografica.
Torino sorge sulla confluenza dei fiumi Po, che rappresenta il sole, e Dora che rappresenta la luna, ed è posta al vertice di due triangoli:
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il triangolo della magia bianca che unisce le città di Praga, Lione e Torino
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il triangolo della magia nera che ha i suoi vertici nelle linee energetiche che uniscono Londra, San Francisco e Torino
Per questo la città, che è attraversata dal 45° parallelo, viene simbolicamente divisa in zona bianca e zona nera. Il cuore nero della Torino magica batte ad occidente in Piazza Statuto mentre ad oriente, in piazza Castello, abita l’anima bianca della città.
I luoghi esoterici
Non sono pochi luoghi intrisi di mistero ed esoterismo.
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Mole Antonelliana. L’edificio legato alla magia bianca irradia energia positiva e per alcuni custodirebbe il Santo Graal
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Chiesa dalla Gran Madre di Dio. Simbolo della magia bianca, sorge dove un tempo si trovava un tempio dedicato alla Dea Iside. La statua della Fede, posta davanti alla chiesa, con in mano un calice e una bibbia indicherebbe il luogo dove è custodito il Santo Graal: la Mole. Altre leggende narrano che il sacro calice sia nascosto ai piedi della statua, indicati dal dito oggi reciso
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Piazza Castello. Centro dell’energia positiva di Torino. Luogo di confine tra la magia bianca e la magia nera. Per alcuni, ad indicare quel confine è il cancello del Palazzo con le statue dei Dioscuri Càstore e Pollùce
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Piazza Solferino. Altro luogo della magia bianca con la sua fontana legata alla cultura massonica. Caratterizzata da quattro statue, due figure femminili – primavera ed estate – legate al sacro e al profano dell’amore e alla conoscenza, e due figure maschili raffigurate in antitesi. L’una, l’autunno che guarda alla zona nera della città l’altra, l’inverno, che guarda verso la zona bianca. Se si osserva con attenzione tra i due uomini – che rappresenterebbero anche forza e stabilità – si nota un rettangolo perfetto: una porta verso una dimensione sconosciuta
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Il Museo Egizio. Il legame tra Torino e l’Egitto, come vito, è forte. Pare nelle stanze dell’egizio siano custoditi oggetti dalla potente carica esoterica, negativa e positiva
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Piazza Statuto. Il cuore della magia nera con il suo monumento ai caduti del Frejus, che secondo alcune interpretazioni esoteriche e massoniche ha un significato nascosto: celebrerebbe tutti coloro che hanno sacrificato la vita a favore di tecnologia e scienza. C’è però una particolarità: il monumento non è rivolto al Frejus, ma guarda alla Torino bianca
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L’obelisco geodetico. A pochi passi da piazza Statuto, qui passa il 45 parallelo. Per molti è il punto in cui concentrano le forze malvagie
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Rondò della Forca. Zona famosa per essere luogo di uccisioni e sepolture in epoca antica, qui, tra corso Regina Margherita, corso Valdocco e corso Principe Eugenio hanno trovato la morte i condannati al patibolo fino a metà 1800
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Occhi del diavolo. Via Lascaris, dove oggi sorge una sede bancaria, all’angolo con via San Francesco d’Assisi si trovava una Loggia Massonica
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Portone del Diavolo. In Via XX Settembre si trova uno dei più suggestivi edifici di Torino, palazzo Trucchi di Levaldigi. Legato ad una leggenda che vede il proprietario stringere un patto col diavolo, al palazzo si ricollegano numerose sparizioni, omicidi e coincidenze numerologiche. Segno distintivo dell’edificio al civico 40, il batacchio che raffigura un diavolo intento a scrutare il visitatore
Per un'esperienza che attraversa la memoria di Torino, ti consigliamo una visita al Cimitero Monumentale, dove sono sepolti personaggi che hanno tracciato la storia e la cultura italiana.
Tour ed esperienze esoteriche a Torino
Se vuoi scoprire tutti i segreti della Torino magica non sono pochi i tour proposti in città. Come non mancano botteghe e musei dedicati a streghe e magie.
Magie e leggende in provincia
Esoterismo, magie e leggende aleggiano anche nei territori della provincia di Torino.
La Sacra di San Michele
Lungo il cammino della via Francigena si trova il monumento simbolo del Piemonte: l’Abbazia di San Michele della Chiusa. Conosciuta come la Sacra di San Michele, attorno all’edificio che si staglia a 962 metri sul Monte Pirchiariano e che ha ispirato il romanzo di Umberto Eco “Il nome della rosa”, si aggirano storie e leggende.
Si racconta che l’avvio dei lavori, risalente tra il 983 e il 987 d.C ad opera di San Giovanni Vincenzo, vedevano il luogo dove far sorgere l’abbazia sul lato opposto della valle. Per tre volte, però, i materiali sparirono, trasportati dagli angeli proprio dove ora sorge la Sacra.
Sacra che, secondo la leggenda, deve il suo nome a quanto accaduto la notte prima della sua consacrazione da parte dell’ora vescovo di Torino, che vide una colonna di fuoco scendere dal monte. L’indomani, l’edificio risultava unto con oli profumanti e quindi oggetto diretto della consacrazione divina ed angelica.
La linea magica di San Michele
Altro mito vuole che la Sacra si trovi su una linea magica, quella dalla Via Angelica o via Michelita.
Leggenda che rimanda all’esistenza di una linea energetica tracciata dall’Arcangelo Michele. Linea che unisce sette basiliche dedicate proprio al culto del santo e che si estende dall’Irlanda a Gerusalemme, passando per Inghilterra, Francia, Italia e Grecia.
La Sacra di San Michele si trova esattamente a metà della via, a 1000 chilometri da Mont Saint Michel, in Francia, e a 1000 chilometri da Monte Sant’Angelo, in Puglia.
La leggenda della bell’Ada
Altro mito legato alla Sacra di San Michele vuole che una fanciulla di nome Ada, durante un assedio del Barbarossa – o dei Lanzichenecchi – per salvarsi dai soldati si gettò da una torre dell’abbazia. Pregando la protezione della Madonna, la fanciulla fu sorretta dagli angeli che la posarono a terra.
Ada raccontò a tutti il miracolo, ma nessuno le credette. Per questo, la giovane si arrampicò di nuovo sulla torre – che oggi porta il suo nome – e si gettò. Nessun angelo accorse in suo aiuto.
La leggenda sottolinea come della bell’Ada rimase solo un orecchio.
Sulla pietra dove mito vuole si schiantò la ragazza è posta una croce in sua memoria.
Le streghe di Rivara e Levone
Anche il Piemonte ha avuto la sua caccia alle streghe. Sono ormai trascorsi più di 550 anni, ma il processo alle masche – espressione dialettale per indicare le streghe – rimane una delle pagine più oscure della regione sabauda.
I casi più noti sono avvenuti tra Levone e Rivara, nel canavase
I processi del 1474 coinvolsero quattro donne di Levone: Antonia De Alberto, Francesca Viglone, Bonaveria Viglone e Margarota Braya. Accusate sulla base di dicerie popolari di lanciare malefici, uccidere bestiame, bambini e persone adulte e di avere rapporti con tre demoni, furono condannate al rogo.
Francesca e Antonia furono bruciate vive il 7 novembre 1474. Mancano i documenti che confermano il destino di Bonaveria, ma con tutta probabilità anche lei fu giustiziata.
Margarota riuscì a fuggire e non fu mai ritrovata.
Altro processo coinvolse cinque donne della zona di Rivara. I fatti sono documentati, ma sono incerte le conclusioni.
La caccia alle streghe si concluse verso metà del Settecento.
Dei processi tenuti dal Tribunale dell’Inquisizione presso il castello di Levone sono conservati, caso più unico che raro, quasi tutti gli atti presso l’Archivio di Stato di Torino.
Nel 2023 il comune di Levone ha istituito il 7 novembre come “Giornata delle Masche”.
Le personalità della Torino magica
Non mancano simbolismi e personaggi legati alla sfera magica ed esoterica.
L’architetto Peter Müller ha notato come cinque edifici, Reggia di Venaria, Castelli di Rivoli e Moncalieri, Basilica di Superga e Palazzina di Caccia di Stupinigi formano un pentacolo perfetto intorno alla città.
Una città in cui il bene e il male si intrecciano e dove nel corso dei secoli sono passati diversi alchimisti e chiaroveggenti come Nostradamus, Cagliostro, il conte di Saint Germain.
La stessa Torino magica nel 1903 che ha dato i natali a Gustavo Adolfo Rol, forse il più celebre e controverso veggente e sensitivo d’Italia, ricordato da una targa posta sulla sua abitazione di via Silvio Pellico 31.